Perchè una storia sociale sul parlare fra sè e sè?
“Con chi parli?” nasce per spiegare a bambini e ragazzi che cosa pensano e provano le persone quando qualcuno parla o canticchia da solo durante un’interazione sociale e fornire alcuni suggerimenti per imparare ad autoregolarsi.
Tutti, chi più chi meno, parliamo e canticchiamo da soli. Ognuno di noi lo fa in momenti diversi e per motivi diversi. Solitamente evitiamo di farlo quando ci sono altre persone e in particolare quando queste stanno interagendo con noi.
Per bambini e ragazzi nello spettro, “parlare tra se e sé” può avere una funzione che è più rara tra le persone a sviluppo tipico, e quindi è meno conosciuta e più difficile da comprendere. Tuttavia è importantissima e va considerata: proteggersi dal sovraccarico sensoriale. Qualche volta infatti canticchiare, ripetere frasi, parlottare tra se e sé, può servire a sovrastare altri stimoli che provengono dall’esterno e che stanno diventando destabilizzanti.
Per questo è giusto spiegare a bambini e ragazzi il punto di vista altrui, chiedere rispetto e collaborazione nell’imparare a regolare i propri comportamenti, ma è altresì fondamentale considerare il loro punto di vista e fornire lo stesso rispetto e la stessa considerazione che richiediamo loro.
Come usare la storia sociale “Con chi parli?”
1. Leggi, o guarda il video, assieme al bambino più volte, guardando e indicando insieme le immagini, ma ricordati di non interrompere la lettura per fare commenti, questo creerebbe confusione. Può essere utile scegliere un momento della giornata in cui vi è comodo leggere la storia o guardare il video e creare una routine.
Assicurati di leggere la storia in un momento tranquillo, non farlo in un momento difficile o quando il bambino è agitato.
2. Concludete questo momento gratificando il bambino per avere ascoltato la storia e condividete insieme un’attività che a lui piace molto;
3. Ricordate che l’obiettivo non è controllare il bambino, ma aiutarlo a capire i diversi punti di vista e i motivi per cui gli chiediamo di regolarsi;
4. Rispettate quando “parla tra sé e sé” nel suo tempo libero, anche se può sembrarvi un po’ bizzarro, farlo per lui può essere davvero utile e importante;
5. Se canta o parla tra sé e sé mentre voi gli state parlando potete dirgli con tranquillità “con chi parli? Io vorrei dirti una cosa! Ora ascoltami e parla con me, poi potrai parlare da solo!”. A seconda delle caratteristiche del vostro bambino potete usare parole diverse, potete lasciargli qualche minuto di tranquillità e/o usare una strategia per anticipargli che state per chiedergli di stare in silenzio ed ascoltarvi.