Il Disturbo dello Spettro Autistico è contraddistinto da uno sviluppo anomalo dell’interazione sociale e della comunicazione che può variare notevolmente da grave ritardo del linguaggio a difficoltà sfumate nella pragmatica della comunicazione e negli aspetti non verbali dell’eloquio.
Ci sono persone autistiche che non parlano affatto o che dicono poche parole. Ma non parlare non significa non avere nulla da dire, non avere pensieri e bisogni da comunicare. Per questo, in questi casi è molto importante intervenire con gli ausilii e le strategie di Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA) più adatti al bambino.
Bisogna ricordare anche che non parlare non significa non comprendere: alcune persone che non parlano comprendono il linguaggio che ascoltano, altre invece lo comprendono solo in parte o affatto. Sostenere la comunicazione significa aiutare sia a comprendere la realtà che ci circonda che ad esprimere la propria realtà interiore (bisogni, pensieri, stati d’animo, ecc.).
All’interno dello spettro autistico ci sono persone dette “parlatori tardivi”, che iniziano a parlare molto tardi e magari faticano ad acquisire tutte le potenzialità della lingua parlata; ci sono persone che non hanno ritardi di linguaggio e mostrano un eloquio comparabile alla media dei coetanei e ci sono persone che invece fin da piccole dimostrano un linguaggio forbito preciso e formale, ma che magari hanno difficoltà nella pragmatica della comunicazione, cioè nell’uso di questo linguaggio per comunicare con gli altri, inoltre possono avere una comprensione letterale del linguaggio, che non permette di cogliere i doppi sensi, le metafore e altre figure retoriche comunemente usate.
Come si può notare, la variabilità del modo in cui la caratteristica principale dell’autismo si manifesta ci ricorda il centro del discorso: quando ci relazioniamo con una persona autistica siamo di fronte all’unicità e alla complessità di una persona. L’autismo ci dice solo che quella persona fatica a comunicare, non che non ne abbia il desiderio o le risorse per farlo: sta a chi è di fronte chiedere e cercare di capire quali barriere poter rimuovere e quali aiuti offrire per facilitare questo processo.
Per approfondire:
Autismo non verbale, oltre il linguaggio
di Paola Visconti
Aspetti della comunicazione e del linguaggio negli allievi con
autismo: la comunicazione funzionale
in Quaderni Autismo n.6