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2014: Cinque pezzi facili

Cinque pezzi facili

Un'iniziativa del 2014, in cui venne realizzato un piccolo libricino dal titolo “Cinque pezzi facili” per sensibilizzare le persone verso la consapevolezza e l’accettazione dell’autismo e dei disturbi del neuro sviluppo

Una delle prime iniziative che l’Associazione ha voluto portare avanti dopo la sua costituzione, nel 2014, è stata la realizzazione di un piccolo libriccino dal titolo “Cinque pezzi facili” (titolo preso in prestito dal film che nel 1970 ha reso Jack Nicholson una star internazionale).

La finalità del progetto era quella di sensibilizzare le persone verso la consapevolezza e l’accettazione dell’autismo e dei disturbi del neurosviluppo attraverso la conoscenza delle caratteristiche, delle preferenze e delle particolarità di cinque bambini: Charly, Filo, Giamma, Lory e Teo.

Le famiglie che hanno fondato BattiCinque hanno deciso, quindi, di presentare i loro bambini e ragazzi, mostrando in modo simpatico e comprensibile le differenze fra loro, sottolineando come ognuno sia una persona unica e inimitabile, un po’ diverso e un po’ simile a qualsiasi altra persona.

È proprio in questa occasione che l’Associazione ha scoperto di custodire al proprio interno le abilità grafiche e pittoriche di Samanta Laporte, l’autrice di tutti gli acquerelli che decorano le locandine, le pubblicazioni e le pagine di “Cinque pezzi facili”, affiancate dai testi, semplici ed efficaci, di Daniele Baldisserri, uno dei papà dell’Associazione.

Siamo rimasti sbalorditi: avevamo l’oro in casa e non lo sapevamo”

Questo libretto parla di bambini, ed è soprattutto ai bambini che esso è rivolto: durante il progetto Compagni di banco, infatti, è stato portato nelle Scuole dell’Infanzia che ne hanno fatto richiesta, mostrato e raccontato dai genitori che si sono proposti come volontari per realizzare l’iniziativa.

Entrare nelle scuole con una proposta narrativa è stato, secondo chi vi ha partecipato, “una delle esperienze più belle che ho fatto nella mia vita, bellissima. È stato molto gradito dagli insegnanti e da tutti i bambini, erano tutti coinvolti. Questi bambini si identificavano con i personaggi, uno diceva: “io voglio essere Teo!