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Storia sociale – Mi fa male qui

Capire e comunicare il dolore non è sempre semplice. Per alcuni bambini e ragazzi, riconoscere da dove proviene la sensazione e descriverla in modo chiaro può essere difficile. A volte non si trovano le parole giuste, altre volte il dolore sembra “dappertutto” e questo può creare confusione e paura.
In più, non tutti i bambini comprendono naturalmente che le altre persone non possono leggere nella loro mente: se non spiegano dove e quanto fa male, gli adulti potrebbero non riuscire ad aiutarli nel modo migliore.

La storia sociale Mi fa male qui nasce proprio per accompagnare i bambini in questo percorso: li aiuta a riconoscere il dolore, a capire che è una sensazione normale e che può essere comunicata. Attraverso frasi semplici e immagini chiare, incoraggia a parlare, indicare la parte del corpo che fa male e descrivere l’intensità del dolore.
La storia offre anche spunti per imparare strategie calmanti, come fare un respiro profondo o fermarsi un momento per ascoltare il proprio corpo. Non vuole eliminare il dolore, ma dare al bambino strumenti per sentirsi capito e sostenuto.
Leggere insieme Mi fa male qui può diventare un momento prezioso per rafforzare la fiducia tra adulto e bambino, creando un linguaggio comune per affrontare insieme le situazioni in cui si prova dolore.

Questa storia sociale è stata elaborata con il contributo della Dott.ssa Maria Calderoni

Come usare la storia sociale “Mi fa male qui”

  1. Leggete o guardate il video insieme al bambino più volte, osservando e indicando insieme le immagini. Durante la lettura evitate di interrompervi con commenti, per non creare confusione. Può essere utile scegliere un momento della giornata comodo e creare una piccola routine. È molto importante leggere la storia quando il bambino è tranquillo e non prova dolore.
  2. Concludete questo momento gratificando il bambino per aver ascoltato la storia e condividete subito dopo un’attività che a lui piace.
  3. Ditegli che anche voi a volte sentite dolore. Per esempio: “A volte mi fa male la testa. Quando mi succede, faccio un bel respiro e provo a riposare un po’”. Anche nella vostra quotidianità, abituatelo a sentirvi verbalizzare le varie sensazioni di dolore che provate.
  4. Spiegategli che piangere è normale, è un modo naturale per mostrare che si sta male. Fategli sentire, però, che i forti singhiozzi e le urla, impediscono agli altri di capire cosa stiamo dicendo. In momenti in cui non prova dolore, potete fare un piccolo gioco: fingere di piangere tanto e poi provare a fare un respiro profondo per parlare. Così il bambino impara che piangere va bene e che respirare profondamente lo aiuta a calmarsi e a dire dove sente dolore.

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